Vedere l'angelo nella malattia

James Hillman Codice dell'anima

Le 5 Leggi Biologiche, una volta ben capite, sperimentate nella vita quotidiana e integrate, ribaltano il tuo modo di guardare alla "malattia". Qualsiasi malattia.

Perché tutto nasconde un senso che oggi quasi nessuno è educato a vedere.

Hillman ne Il Codice dell'Anima parla di imparare a "vedere l'angelo nella malattia", e lo dice in riferimento a quei cosiddetti disturbi del comportamento nei bambini, come dislessia, deficit dell'attenzione, iperattività, ma anche allergie, asma...
Hillman è probabile che non conoscesse le 5LB, ma intuiva che in quei disturbi fossero nascosti dei fattori invisibili in cerca di una via di uscita da ciò che li costringe.
Quei cosiddetti disturbi parlano dei migliori talenti di quei bambini, talenti che Hillman raffigura metaforicamente come la ghianda che ognuno porta in sé.
Lì, in quelle apparenti anomalie, la vita sta mettendo tutto il suo potenziale per fare germogliare la ghianda.

Dobbiamo essere istruiti nell'arte di vedere queste forze, perché anche i comportamenti, proprio come le "malattie", hanno un preciso motivo, biologico e sensato.

Al fianco di un bambino detto iperattivo, disattento, autistico... tu puoi vedere il suo angelo, che lo protegge attraverso quella che in gergo chiamiamo costellazione cerebrale: un super-programma biologico che permette all'organismo di sviluppare una serie di capacità e caratteristiche comportamentali che lo aiutano a superare una o più situazioni che vive (o ha vissuto) drammaticamente.

Le costellazioni cerebrali sono un argomento molto complesso nello studio delle 5 Leggi Biologiche, per questo abbiamo preparato uno dei corsi più articolati e importanti in 5LB DEX, che puoi cominciare a studiare anche adesso.

Inoltre su 5LB Magazine puoi leggere di costellazioni tra i bambini coinvolti in guerra.
E puoi leggere di
intuizione, quel canale che Hillman riteneva in connessione con la propria ghianda, perchè anche noi parliamo di intuizione come motore primario della nuova scienza.

da Il Codice dell'Anima - James Hillman

I destini invisibili possono manifestarsi come visibili fallimenti.

Forse dovremmo leggere in altro modo i dati dei disturbi dell'apprendimento e i casi di difficoltà scolastiche.
Piuttosto che «non riusciva a scuola», dovremmo leggere: «si è salvato dalla scuola».
Non sto consigliando ai ragazzi di farsi bocciare: domando soltanto che la tristezza dei ragazzini sui banchi di scuola sia immaginata non tanto come esempio di fallimento, quanto come modello dell'operare della ghianda.
In molti casi, l'intuizione del daimon non può assoggettarsi alla normalità dell'istruzione e allora diventa demoniaca.

Se leggiamo la vita a ritroso, se osserviamo i gesti della ghianda dalla prospettiva più elevata dell'albero maturo, possiamo tarare l'istruzione sull'importanza dell'intuizione.
Ma quale genitore e quale psicologo sono in grado di arrampicarsi così in alto e di avere la vista così buona? E quale bambino, anche se è un «genio», potrebbe rimanere ostinatamente attaccato alle proprie intuizioni, se non vi fosse spinto dall'incomprensione più totale o da sintomi inabilitanti come la dislessia, un deficit dell'attenzione, le allergie, l'asma, l'iperattività, tutti disturbi che possono allontanare il bambino dalla scuola?
Dalla scuola, ho detto, ma non dall'imparare; dall'istruzione, ma non dall'intuizione, non da quella certa qual cecità che apre altri tipi di vista.

Non tutti i bambini vedranno, non tutti trarranno giovamento dal non andare a scuola, ma per noi che li abbiamo in custodia e dovremmo guidarli, la porta sui fattori invisibili presenti nei loro disturbi deve rimanere aperta, casomai sia un angelo a bussare e non una malattia.
Non dimentichiamo l'osservazione di Jung: «Gli Dei sono diventati malattie».
Per vedere l'angelo nella malattia occorre avere occhio per l'invisibile, chiuderne un poco uno e aprire l'altro su un altrove: è impossibile vedere l'angelo se prima non abbiamo un'idea dell'angelo, altrimenti il bambino è semplicemente stupido, caparbio o malato.

Perfino nelle scienze, un fenomeno lo si può vedere, nel cielo o al microscopio, soltanto se qualcuno in precedenza ci ha descritto che cosa guardare; dobbiamo essere istruiti nell'arte di vedere.
Allora, tutto a un tratto, l'invisibile diventa visibile, è lì, sotto l'occhio che abbiamo aperto.
Del resto, esiste in tutti noi un desiderio di vedere al di là di ciò che ci insegna la nostra vista normale.